Nell’approccio
autobiografico, l’ascolto del CORPO, è un tema importante che evoca immagini dense
di emozioni, spesso legate agli affetti o al lavoro.
Con l’aiuto di fotografie,
di letture e di musica il pensiero recupera tracce dal passato, i ricordi affiorano
e si preparano ad essere raccolti dall’autobiografo. Con semplicità genuina.
La consegna in questo caso
riguardava la scrittura di un racconto sulle mani (personali o di una persona
cara) oppure la descrizione di mani che ci hanno colpito particolarmente.
LE MANI DI MIO PADRE
Nel tempo la fatica
del babbo pareva essersi concentrata nelle sue mani, ruvide, grandi, a volte
screpolate, che lui curava con abbondante glicerina ogni sera. Pale e vanghe
non avevano segreti per lui; il suo lavoro era presso una cava di ghiaia dove
spalava sabbia e sassi per la preparazione dei bitumi stradali.
E le sue mani parevano somigliare a questi
attrezzi. Le rivedo all’opera di buona lena e poi…
Ricordo mio padre mentre
si deterge il sudore, sotto il solleone estivo, si alza il cappellino di paglia
per qualche istante, si toglie la maglietta di lana beige, più volte rammendata
dalla mamma, e resta a torso nudo. Apparentemente era come se avesse ancora
indosso quella maglietta: gli si era stampata sul corpo… le braccia, il collo e
il volto cotti dal sole, esaltavano le spalle e il torace bianchissimi.
Una volta, guardandosi la maglietta
fittamente piena di rammendi, esclamò: “Guarda qui, sembra che mi abbiano dato
delle ‘schioppettate’!!“
Piera
Vedi anche il sito http://autobiografia.altervista.org/ per approfondimenti
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